Il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha adottato, nel corso dell’ultima seduta, lo schema di convenzione per la realizzazione di interventi per la gestione ambientale da parte di privati nel territorio del Parco. L’“accordo/contratto/convenzione di gestione” con i privati è utilizzato dai gestori di aree protette all’estero. In Italia questo strumento contrattuale è sostanzialmente inutilizzato. Il convenzionamento con l’Ente consentirà agli agricoltori, i cui terreni sono inseriti nei confini dell’area protetta, di usufruire di contributi per la realizzazione di alcune azioni che, sempre nell’ambito delle consuete attività agricole, siano compatibili con le finalità del Parco. L’obiettivo che l’Ente intende raggiungere è quello di rendere gli imprenditori agricoli veri e propri “custodi” del territorio e responsabili della tutela delle risorse naturali. Le attività oggetto di convenzionamento sono: • manutenzione periodica dei percorsi escursionistici carrabili e trekking individuati dall’Ente;
• messa in sicurezza dei complessi boscati;
• pulizia delle banchine stradali interpoderali;
• contenimento della vegetazione arboreo-arbustiva presente a bordo delle strade interpoderali o in prossimità dei muri a secco di confine;
• interramento dei residui colturali a fine ciclo;
• presenza nella proprietà aziendale di almeno tre colture erbacee annuali diverse, di cui una leguminosa. Il contributo forfetario è elevato se nella proprietà aziendale sono presenti allevamenti ovi-caprini che utilizzino pascolo naturale;
• sui terreni acclivi effettuazione di lavorazioni a reggipoggio e realizzazione di canali di scolo trasversali alla pendenza;
• introduzione di sistemi di non lavorazione in impianti arborei con la sola trinciatura ed una discatura annuale;
• attività di avvistamento e segnalazione di incendi boschivi nel raggio di almeno 3 chilometri dal centro aziendale da realizzare nel periodo 01 giugno – 30 settembre. Il contributo, anche in questo caso forfetario, è ridotto o azzerato nel caso in cui gli eventi incendiari assumano vaste proporzioni.
L’ammontare massimo dei contributi non può superare i settemila Euro.
Di particolare rilevanza è la scelta di privilegiare pratiche agricole sostenibili per rendere sempre più compatibile l’agricoltura con le finalità del Parco come nel caso dell’interramento dei residui colturali a fine ciclo per superare la bruciatura delle stoppie.
I primi contratti potranno essere sottoscritti a partire dal mese di ottobre. L’Ente renderà note le modalità attraverso i mezzi di informazione e le affissioni pubbliche.
Le associazioni di categoria degli agricoltori hanno espresso viva soddisfazione per l’iniziativa durante i lavori della Commissione Agricoltura dell’Ente riunitasi oggi.
A proposito della pratica della bruciatura delle stoppie, il Consiglio Direttivo ha concesso la deroga al divieto di bruciatura nel Parco a partire dal 21 settembre prossimo. Il relativo provvedimento formale è in corso di adozione. Le modalità saranno simili a quelle indicate per gli scorsi anni.
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