martedì 24 novembre 2009

GRAVINA IN PUGLIA:IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL PIANO CASA

Il Consiglio Comunale ha approvato il cosiddetto Piano Casa, il provvedimento studiato dal Governo centrale finalizzato ad un rilancio dell’attività edilizia e del tessuto urbanistico e al rinnovamento del patrimonio edilizio non rispondente ai più aggiornati criteri tecnologici ed energetici. Finalmente arriva una boccata di ossigeno per il settore dell’edilizia da sempre congestionato nella nostra città. Su ispirazione del Governo Berlusconi e in coerenza con le linee tracciate dalla Regione Puglia, il Consiglio Comunale ha approvato uno dei punti più attesi da cittadini, artigiani e imprenditori. Con voto favorevole della Commissione e unanime in Consiglio, sono state approvate le deroghe che consentiranno, in caso di demolizione e ricostruzione, di edificare sino ad una altezza massima di 15 metri con l’aumento di cubatura del 35%; e per gli immobili fino a 1.000 m3 l’aumento di superficie del 20%. Tali deroghe potranno essere applicate nelle zone B1. Soddisfazione è stata espressa dal Consigliere Comunale Pietro Cappiello, presidente della Commissione Urbanistica: «Per rilanciare l'attività edilizia e soddisfare le esigenze dei cittadini, ora c'è il piano casa. Il fatto, poi, che il punto sia stato approvato all’unanimità, certifica l’ottimo lavoro svolto dall’intera commissione». Il Sindaco Giovanni Divella, non ha mai nascosto il suo apprezzamento per il provvedimento concepito dal Governo, successivamente approvato dalla Regione Puglia con delibera di Consiglio. «L’economia ha bisogno di ripartire e i cittadini hanno tutti diritto di beneficiare di quanto previsto dalla Regione - afferma il Sindaco - l’obiettivo è quello di soddisfare le aspettative dei gravinesi. Il mio plauso va alla Commissione Urbanistica e all’Ufficio Tecnico che ha saputo cogliere al meglio lo spirito del Piano Casa». Il Consiglio Comunale si è aggiornato a lunedì 30 novembre per discutere di altri importanti punti per lo sviluppo economico della città come una variante urbanistica e la modifica al regolamento delle attività produttive.

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