Terra jonica: intuizione vincente
Mimmo Pavone: “La provincia di Taranto, geograficamente intesa, è sempre stata subalterna rispetto ad altre realtà pugliesi”
Anche la provincia di Taranto vuole dotarsi di un marchio per rilanciare il proprio territorio, la propria cultura, le tradizioni popolari ed eno-gastronomiche. I prodotti delle nostre terre sono il punto di forza di un’economia “pulita”, un sistema per far crescere economicamente il territorio lontano dalle logiche distruttive dell’acciaio. Terra Jonica fa discutere ed è un bene che sia così. Il consigliere provinciale e sindaco di Leporano Mimmo Pavone elenca alcuni motivi che lo spingono ad essere ottimista e a credere su questo progetto. “La provincia di Taranto, geograficamente intesa, è sempre stata subalterna rispetto ad altre realtà pugliesi; mi riferisco, in particolare, a Bari e Lecce. Tutti parlano del ruolo strategico del nostro territorio, salvo poi penalizzarlo nelle scelte che contano. Nella giunta regionale, faccio un solo esempio, c’è solo un assessore tarantino e per ottenerne la nomina, a quanto pare, si è faticato parecchio. Individuare le cause di questo stato di cose non è facile, - continua Pavone - ma c’è una ragione di fondo sulla quale tutti concordano e risiede nella eccessiva litigiosità delle nostre classi dirigenti. Per dirla con una battuta: noi ci dividiamo, gli altri si affrettano a fare squadra nell’interesse delle comunità che rappresentano”. “In questi giorni, registriamo commenti di segno diverso. È normale, è fisiologico che ciò accada. Come contributo ulteriore alla discussione che si va arricchendo ogni giorno di nuove riflessioni, vale forse la pena chiarire alcuni concetti, primo fra tutti quello di identità collettiva. Nessuno ha mai pensato che nella provincia ionica ci sia “una sola identità”. Proprio perché il nostro è un territorio ricco di culture e tradizioni, è quanto mai opportuno unire le forze in una logica di sistema. Di qui l’idea della registrazione del marchio collettivo comunitario Terra Jonica. Cosa vuole rappresentare? – ci spiega il consigliere Pavone – “semplice: uno strumento di promozione al servizio delle nostre imprese”, che a parer nostro, meritano ampia visibilità a livello nazionale e non solo. Infine, a beneficio di coloro che temono stravolgimenti culturali, Pavone ci rassicura dicendo che “non c’è nessun tentativo di cancellare la storia o mortificare le diversità. Al contrario, Terra Ionica stimola l’elaborazione teorica per mettere in campo una visione strategica capace di rappresentare e valorizzare tutto il territorio ionico”.
Mimmo Pavone: “La provincia di Taranto, geograficamente intesa, è sempre stata subalterna rispetto ad altre realtà pugliesi”
Anche la provincia di Taranto vuole dotarsi di un marchio per rilanciare il proprio territorio, la propria cultura, le tradizioni popolari ed eno-gastronomiche. I prodotti delle nostre terre sono il punto di forza di un’economia “pulita”, un sistema per far crescere economicamente il territorio lontano dalle logiche distruttive dell’acciaio. Terra Jonica fa discutere ed è un bene che sia così. Il consigliere provinciale e sindaco di Leporano Mimmo Pavone elenca alcuni motivi che lo spingono ad essere ottimista e a credere su questo progetto. “La provincia di Taranto, geograficamente intesa, è sempre stata subalterna rispetto ad altre realtà pugliesi; mi riferisco, in particolare, a Bari e Lecce. Tutti parlano del ruolo strategico del nostro territorio, salvo poi penalizzarlo nelle scelte che contano. Nella giunta regionale, faccio un solo esempio, c’è solo un assessore tarantino e per ottenerne la nomina, a quanto pare, si è faticato parecchio. Individuare le cause di questo stato di cose non è facile, - continua Pavone - ma c’è una ragione di fondo sulla quale tutti concordano e risiede nella eccessiva litigiosità delle nostre classi dirigenti. Per dirla con una battuta: noi ci dividiamo, gli altri si affrettano a fare squadra nell’interesse delle comunità che rappresentano”. “In questi giorni, registriamo commenti di segno diverso. È normale, è fisiologico che ciò accada. Come contributo ulteriore alla discussione che si va arricchendo ogni giorno di nuove riflessioni, vale forse la pena chiarire alcuni concetti, primo fra tutti quello di identità collettiva. Nessuno ha mai pensato che nella provincia ionica ci sia “una sola identità”. Proprio perché il nostro è un territorio ricco di culture e tradizioni, è quanto mai opportuno unire le forze in una logica di sistema. Di qui l’idea della registrazione del marchio collettivo comunitario Terra Jonica. Cosa vuole rappresentare? – ci spiega il consigliere Pavone – “semplice: uno strumento di promozione al servizio delle nostre imprese”, che a parer nostro, meritano ampia visibilità a livello nazionale e non solo. Infine, a beneficio di coloro che temono stravolgimenti culturali, Pavone ci rassicura dicendo che “non c’è nessun tentativo di cancellare la storia o mortificare le diversità. Al contrario, Terra Ionica stimola l’elaborazione teorica per mettere in campo una visione strategica capace di rappresentare e valorizzare tutto il territorio ionico”.
Francesco Borgia
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