venerdì 8 gennaio 2010

La Provincia di Matera avvia il progetto di salvaguardia degli anfibi e dei rettili della gravina di Matera.

L’assessore Bonelli: “Tutelare gli habitat della flora e della fauna selvatica per proteggere la biodiversità del nostro territorio”

Un nuovo progetto a sostegno della biodiversità gestito dalla Provincia di Matera in collaborazione con gli altri beneficiari associati: l’Ente Parco della Murgia Materana, l’Università della Basilicata e l’associazione Tecla.“Il progetto, finanziato dall’Unione Europea e cofinanziato da tutti i partner coinvolti, con un contributo di 400 mila euro da parte del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, si propone - ha dichiarato il vice presidente e assessore all’Ambiente, Giovanni Bonelli - di garantire la sopravvivenza e l'incremento di alcune specie di rettili e anfibi (Zamenis situla, Triturus carnifex, Triturus vulgaris, Bombina pachypus) del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Gravine di Matera, ricompreso nel Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano.”Il progetto ARUPA, con una dotazione finanziaria di oltre 1 milione e 600 mila euro, avviato ufficialmente nella giornata di ieri alla presenza di tutti i partner compresa la Regione Basilicata e il Corpo Forestale dello Stato, si articola di numerose e complesse azioni che si concluderanno nel 2014.“La gravina di Matera costituisce uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia – ha sottolineato l’assessore Bonelli – , eccellenza riconosciuta nel patrimonio ambientale europeo dal 1995 quando è stata inclusa nel sito SIC (Sito di interesse comunitario) e nel ZPS (Zona di protezione speciale). Successivamente le “gravine di Matera”sono entrate a far parte nella Rete Natura 2000, ossia la rete delle aree naturali d’Europa da proteggere e salvaguardare.”“Attualmente – ha proseguito Bonelli – il torrente Gravina risente purtroppo di un livello di inquinamento notevole che ha ridotto, se non azzerato, la presenza delle componenti faunistiche e floristiche a stretto contatto con le acque. Il progetto ARUPA, attraverso iniziative mirate quali la rinaturalizzazione dell’alveo, il ripristino di muretti a secco, i rimboschimenti e la realizzazione di vivai forestali si prefigge l’obiettivo di preservare la scomparsa della fauna anfibia e dei rettili e di mitigare i fattori di minaccia.”“La flora e la fauna selvatiche – ha concluso il presidente dell’Ente Franco Stella - costituiscono un patrimonio non solo naturale, ma anche di valore estetico, scientifico ed economico che la Provincia, attraverso progetti come questi, intende preservare e trasmettere alle generazioni future.”

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