lunedì 11 gennaio 2010

La mostra fotografica dal titolo “Onora il padre e la madre. Badanti”, organizzata dalla Provincia di Matera e dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Matera, suscita considerazioni che non possiamo sottacere. Tenerezza ed ammirazione per queste donne così forti e così tenaci nel loro spirito di abnegazione per lottare contro la fame, la miseria cui sono state condannate ingiustamente nei loro paesi di origine e nel cercare, umilmente, la via del riscatto in Italia, dove molte di loro arrivano accettando lavori semplici, non consoni alla loro elevata scolarizzazione (la maggior parte sono infatti laureate e diplomate), pur di essere di aiuto alle famiglie di origine, per assicurare una casa ai propri figli, del cibo, dei vestiti, beni che, nella nostra società, si danno spesso per scontato mentre, nei paesi dell’est, rappresentano ancora un lusso. Guardare quelle foto provoca una stretta al cuore se si pensa a come, in Italia, vengono accolte queste persone che provvedono alla cura dei nostri anziani non autosufficienti o sono braccia della nostra agricoltura o dei nostri cantieri edili. Agli osservatori, quelle foto suscitano un grande senso di colpa per il trattamento inadeguato riservato ai migranti che, spinti dalla necessità e dalla fame, cercano migliori condizioni di vita nel nostro Paese dove, invece. ricevono un’accoglienza fredda o addirittura diventano vittime di comportamenti intolleranti e xenofobi. Parte consistente dei temi del congresso che la CGIL sta celebrando sono proprio dedicati alla tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, per la difesa dei quali, il Sindacato è pronto anche a ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia Europea. Il “pacchetto sicurezza”, recentemente varato dal Governo di centro destra, ha introdotto il reato di clandestinità, che limita fortemente, per i migranti, l’esercizio di diritti fondamentali quali il diritto alla cura, all’istruzione, al matrimonio, alla famiglia, alla tutela dei figli. La CGIL si batterà affinchè l’inclusione e l’integrazione sociale ritornino ad essere valori importanti e imprescindibili per la nostra Nazione e perchè gli italiani recuperino la cultura dell’accoglienza nei confronti di gente disperata che fugge dal proprio paese di origine non certo per gioco, ma per necessità. La CGIL di Matera, con le sue strutture e categorie, continuerà ad assicurare assistenza gratuita agli stranieri nella compilazione di pratiche di ricongiungimento familiare o di richiesta dei permessi di soggiorno, a rivendicare la tutela contrattuale per coloro che hanno regolare posizione lavorativa, nonché a promuovere tutela vertenziale per quei migranti a cui si negano diritti sociali e contrattuali loro spettanti.Alla vigilia di importanti competizioni elettorali è necessario che la politica si impegni affinchè il tema dell’inclusione sociale diventi uno degli obiettivi prioritari nell’agenda politica ed istituzionale, locale e regionale, perché non basta il lavoro egregio delle associazioni di volontariato ad assicurare ai migranti presenti sul nostro territorio un’assistenza adeguata e sufficiente. È necessario che anche le istituzioni contribuiscano a favorire l’inevitabile processo di integrazione. Un obiettivo finora declinato solo con belle parole di circostanza ma poi mai concretamente realizzato. Non è più tempo di rinviare: sono necessarie risposte!

Nessun commento:

Posta un commento