
“Abbiamo chiesto al Ministro Frattini di indagare in maniera approfondita sulle condizioni nelle quali attualmente si trovano Angelo Falcone e Simone Nobili, arrestati in India nel marzo del 2007, mentre erano in vacanza, con l’accusa di essere in possesso di stupefacenti , in quanto le celle in India sono in condizioni assolutamente precarie, sovraffollate e in pessime condizioni igieniche e i due ragazzi patiscono evidenti difficoltà di comunicazione e di relazione con la polizia locale, e non riescono a comunicare con i familiari in Italia”. Lo hanno dichiarato i senatori del Pdl, Guido Viceconte, Vice Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, e Cosimo Latronico, promotori di una lettera inviata al Ministro degli esteri, Franco Frattini, nella quale hanno ripercorso l’intera vicenda ricordando anche gli sforzi economici fatti sino ad ora dal padre di Angelo, Giovanni Falcone, che ha già manifestato l’intenzione di organizzare una manifestazione a Roma nel marzo 2009 e di iniziare di nuovo lo sciopero della fame il prossimo 9 marzo, in occasione dell'anniversario dell'arresto del figlio. “Abbiamo chiesto al Ministro Frattini e al Governo italiano di attivarsi, attraverso le autorità italiane in India, affinchè siano rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché le condizioni e il trattamento dei prigionieri, all'interno del Centro di Detenzione di Nahan, città dello Stato dell’ Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la difesa dei diritti umani. Inoltre abbiamo chiesto al Ministro che si lavori più velocemente sulla stipula di accordi bilaterali con l’India in materia di diritto penale e per il trasferimento dei detenuti e che si intervenga direttamente con la Commissione Nazionale per i Diritti Umani (National Commission of Human Rights) in India con sede a New Delhi per presentare il caso, sollecitando loro l’adozione di tutti i passi necessari per assicurare il diritto e la libertà per la difesa dei diritti umani”
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